CHE PALLE

Il titolo di cui sopra si riferisce al profondo stato di turbamento nel quale mi trovo e alla cupa disperazione (della quale peraltro non riesco a deffinire i perché) che si è di me impossessata. vabbè, palmacciate a parte parliamo di cose se...parliamo. Allora oggi abbiamo svolto un compito in classe di latino (ah, a latina...) in classe di palmacci. io l'ho svolto molto in fretta e m'è sembrato una cagata, nel senso che era una stronzata, non nel senso che è uscito una merda (ma che bella sfrea semantica). Dopo aver svolto il simpatico compito ho bighellonato allegramente per la scuola con diversi compagni e francamente qui lo dico e qui lo spergiuro bighellonare alacramente si rivela l'unica cosa bella di questo periodo scolastico. per il resto c'è stata la solita lezione della flamini, con simona che attentava alle nostre vite. poi una lezione all'ultima ora di quel taglio della mastroianni, lezione metafisica sulla fisica, con relativa fuga mia e del calisi (mentre fuggivamo abbiamo incontrato er faina che mi ha dato i suoi torbidi consigli faineschi che è meglio tacere). insomma una giornata di quelle che non si dimenticano...stasera me li immagino i miei compagni, che studiano letteratura latina e storia dell'arte, per non accennare al monstrum, la grammatica greca. beati loro che ci riescono. io non sono minimamente scosso dal fatto che dovrei scoprire chi sono Seneca, Lucano, Persio, Petronio e Marziale e rallegrarmi con Cezanne, Manet e Van Gogh. Vabbè forse e ora che vi saluto e mi vado a tagliare un orecchio (no, forse ci metterei troppo tempo).
Che palle.
Nullafregante Rokka.
P.S. e l'infinità vanità di tutto.