giovedì, gennaio 18, 2007

In viaggio con Mauro (intelligenti pauca)

Prima di tutto, prima di qualsiasi cosa, ve racconto un aneddoto: il 18 settembre del 2006 (anniversario della comparsa nel mondo di Valentina e non solo) la Simona (intelligenti pauca) dopo averci domandato se avevamo comprato Lezioni americane (che ho letto a gennaio e m'è piaciuto) chiese in maniere molto ermetica: "uà, ma dove si è sviluppato l'illuminismo lombardo?" mentre scrivo ciò sappiate che mi scompiscio ed è tutta oggi che rido de sto fatto (è un periodo che preferisco ridere di cose stuppide). Beh passiamo a narrare i fatti del giorno: prima di tutto il mio (parliamo di me, un tema decisamente interessante...) viaggio in macchina con quel famoso Mauro. Questi, che non coglie essere un complimentola deffinizione porco del gregge di Epicuro" ha effettuato nei mie confronti un servizio sostitutivo del Cotral (senza che ce ne fosse bisogno). Vagando sull'Appia abbiamo avuto uno scambio di idee (no, non mi ha condotto in una viuzza laterale), parlando del traffico, della scuola, dello studio e dei Depeche Mode. Fortuna che abbiamo evitato altri argomenti (mi riferisco al soft-air). Andando a ritroso, parliamo ora della sublime prova di italiano: il solito compito in stile Flamini (intelligenti pauca) rallegrato dalla frase scritta dalla Cocco (frase che a me piace tantissimo e mi ci riconosco pure) e dalle solite scenette degne della peggiore comicità (se solo potessi racontare come abbiamo svolto il compito al primo banco..., intelligenti pauca). Apriamo la consueta parentesi, quella che ormai è una rubrica: il compito svolto dal Trilogy. Allora: all'una avevano finito tutti, tranne Martina (che doveva ancora fare la terza domanda) e Valentina (che probabilmente stava ancora stendendo la ventisettana del suo compito); poscia Gambacurta ha usato (osato) "ritmo ancestrale" in riferimento a qualcosa. Io posso proclamare con vanto di aver inserito il sublime stilema "andazzo sentenziante" e questo chiude la questione. Finiamo col tema che oggi ha imperversato e di cui già ha parlato ieri Fratta il venerabile, che a Roma sta: la maturitò. In classe abbiamo assistito alle prime crisi nervose e io penso che qualcun altro ci lascerà prima della fine dell'anno (o almeno spero). si fanno previsioni, si ride, si scoreggia si rutta (questa frase è decisamente ermetica). Io non sono minimamente scosso o preoccupato o consimili. Addio e figli maschi.
Nullafregante Rokka

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma come fate a nn preoccuparvi per gli esami....io mi sto a mori di paura...tanto sicuramente appena entrero in aula,guardero in faccia tutti i prof,scoppiero a piangere e........saranno c.... miei...vabbe bella a tutti e bonanotte....

dago64 ha detto...

Per Serena: a tutto credo meno che tu scoppi a piangere!! Per Matteo: ma mentre guidavo, prendevi appunti? Bravo, non si mai con tutte le perle di saggezza che racconto!!!